mercoledì 16 ottobre 2013

Lui

Non so perché, ma mi è venuta voglia di scrivere di lui. Forse perché ora che devo lasciarmelo alle spalle, mi rendo conto che non c'è nessuno che sappia interamente la nostra storia. Non mi sono mai aperta completamente con nessuno, e neppure io ho mai riflettuto su di noi nella totalità dei fatti che abbiamo vissuto insieme.
Ci siamo conosciuti all'incirca all'età di 8 anni. Lui ha un anno in più di me. Insieme ad un'altra mia amica avevamo formato un trio. Eravamo inseparabili, sempre assieme ovunque andassimo. Già a quei tempi lui mi piaceva, nel modo in cui a una bambina può piacere un bambino. Forse persino un amore più puro e sincero di quello che si prova da grandi. Ed è stato proprio in quel periodo che ho dato il mio primo bacio. Proprio a lui, sulle labbra, un bacio innocente e perfetto. Se non ricordo male stavamo persino giocando. Ora che ci ripenso, credo proprio che non avrei potuto desiderare un primo bacio migliore.
Dopo qualche anno le nostre famiglie si sono divise, non ci vedevamo più come un tempo.
Poi sono diventata abbastanza grande da saper utilizzare internet. Così abbiamo ricominciato a parlare, e abbiamo cominciato a vederci di nascosto.
Siamo diventati più uniti con la morte di mia mamma. Nel periodo che ho passato nel mio paese, in seguito ai funerali, lui è stato l'unico con cui avevo dei contatti significativi. Ci scrivevamo lunghe mail e il suo pensiero mi teneva compagnia.
Al mio ritorno abbiamo ricominciato a vederci e sono passati tre anni turbolenti. Turbolenti perché lui mi piaceva ma non ero ricambiata. Perché lui non era chiaro a esprimere quello che provava, perché ci siamo baciati più volte e non ho mai capito perché. Allora per un periodo ci vedevamo, poi, non volendo più soffrire per lui, mi allontanavo. Lui mi lasciava in pace per un paio di settimane, poi ricominciava ad assillarmi affinché ci vedessimo, finché io non cedevo. Lo scorso Dicembre, il 12/12/12, ci siamo messi insieme. Ma è durata solo una settimana, dopodiché mi lasciata, perché si "sentiva in colpa". Avevo promesso che avremmo continuato a vederci anche se non fosse durata tra di noi, e così ho fatto.
Ma la situazione era sempre problematica. Con me che avevo cominciato ad avere i miei problemi dopo la scomparsa di mia mamma, i sensi di colpa perché mentivo a mio papà per vederlo, e la mia cotta che ormai si era trasformata in amore, era difficile reggere. Il "colpo di grazia" è stato il tentato suicidio della sua ragazza. Non la conosco ma ho avuto sincera pietà di lei, perché ne aveva passate molto peggio di me e meritava di essere felice e di avere al suo fianco il suo ragazzo. E anche se continuo a dubitare che lui la ami sul serio, gli ho ripetuto mille volte di non tradirla, cosa che non fa, e di rispettarla smettendo innanzitutto di cercare di palpare me, di chiedere a me di fare l'amore e cose simili, che forse fa solo per scherzo, ma che dovrebbe comunque risparmiarsi data la situazione della sua ragazza e, dopotutto, anche della mia. Perché, anche se so che mi vuole bene, è come se ogni volta calpestasse i miei sentimenti verso di lui. 
Alla fine, dopo tutti i miei rimproveri sull'esserle fedele, l'altroieri ho fatto la mostruosità di baciarlo. Un bacio semplice sulle labbra, che per lui non è significato niente ma che mi fatto stare malissimo. Ho fatto un torto a quella ragazza! A lei che ne ha passate tante, a lei che si merita tutto il bene del mondo! Ma che razza di mostro sono? I tagli che mi sono procurata dopo mi sono serviti a far capire a lui che la dovevamo smettere.
Così, almeno penso, è finita.

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