giovedì 31 ottobre 2013

Torta di mele

Ieri ho fatto la temuta torta di mele. Inutile dire che ne ho anche dovuta mangiare un pezzo. Però non sono riuscita a pesare la fetta quindi non so quante calorie ho ingerito...
Poi come se non bastasse sono andata da una mia amica e sua mamma mi ha offerto della minestra -.-

Comunque, per sapere quante stramaledette calorie assumo quando mangio della torta, ho calcolato le calorie che avrebbe tutta la torta (2045 cal!!!) e ho pesato la torta intera. Quindi con una semplice proporzione, se peso una fetta di torta so quante calorie ha :)

D.A. di oggi

Colazione:
250 ml di latte p.s.     118 cal
Fetta di torta (85g)     270 cal
Pranzo:
Uovo                           85 cal
Cena:
Niente (spero!)

Totale:   473!!!

Mi consola il fatto che anche oggi sono andata a scuola a piedi.
Nei prossimi giorni dovrò pranzare per forza perchè ci sarà mio papà.
Domani mi aspetta pasta al ragù... piango!

Intanto il peso è sceso a 67.9, finalmente una buona notizia!

Menia.

mercoledì 30 ottobre 2013

Guai in vista

Oggi la giornata è cominciata bene.
Sono andata a scuola a piedi, così ho fatto mezz'ora di camminata il mattino, e mezz'ora al ritorno.
A pranzo ho messo da parte il riso e le verdure cucinate con l'olio e ho mangiato solo un po' di pesce al curry e un cucchiaio di lenticchie con spinaci, sempre al curry e con latte di cocco.
In totale per ora sono circa 350 calorie.
Il problema è che oggi devo preparare una torta di mele.
Cercherò una ricetta con meno calorie possibili e cercherò di mangiarne poca poca al giorno, magari la mattina. In più da domani ricomincio a bere un po' di latte. Infatti ho sempre paura di assumere troppo poco calcio (il che è praticamente sicuro visto come mangio) e ho il terrore di avere problemi ai denti dato che ce li ha avuti mia mamma e ce li ha anche mio papà.
Comunque prometto che cercherò di limitarmi il più possibile.

Menia.

martedì 29 ottobre 2013

Out of the dark

Sto cercando di riprendermi dalle delusioni degli scorsi giorni e dopo l'abbuffata di ieri (che mi ha riportato a 69.1 kg!!!) oggi mi sono rimessa in riga.
Penso anche che comincerò a scrivere il diario alimentare sul blog. Non voglio rischiare che qualcuno trovi in giro cose che potrebbero creare problemi.

D.A di oggi

Colazione: Thè nero senza zucchero      0 cal
Pranzo: Zuppa di farro con zucca      265 cal
            Uova                                      85 cal
Pomeriggio e cena niente (programmato)

Totale 350 cal

Beh, non mi lamento. Certo avrei fatto meglio se non avessi finito scuola alle 12. Tornando a casa presto ho dovuto pranzare insieme a papà.
Ho deciso di cominciare a fare un po' di jogging. Prima stavo per avere uno schizzo perché proprio oggi che volevo incominciare si è messo a piovere!!!
Ma adesso ha smesso perciò tra un po' esco :)

Menia.


sabato 26 ottobre 2013

Fallimento

Sì, fallimento. Perché non sono altro che un totale fallimento.
Per quanto mi sforzi, per quanto cerchi di essere all'altezza, non ce la faccio mai. Sono una continua delusione.
Ieri avevo studiato così tanto per prendere un buon voto in latino, per alzare quello stupido 6 e mezzo della verifica. Ancora non capisco come abbia fatto un tale disastro!
Dovevo saper tradurre il 13 capitolo di una stupida orazione di Cicerone, ma quell'odioso del mio libro aveva le numerazioni tutte sballate... ho fatto l'analisi durante due ore di assemblea ma mi sono bloccata su uno stupido punto in interrogazione. E la prof non ha fatto neanche una domanda su tutta la roba di letteratura che sapevo a menadito.
Non penso di aver preso un brutto voto ma per una volta volevo riuscire ad eccellere. Una volta, chiedo molto? E poi matematica, che avevo cominciato con tanto zelo si è conclusa con una verifica disastrosa.
E come se non bastasse non riesco a perdere neanche un dannato chilo! Oscillo tra i 68.6 e i 68.7.
Non riesco a fare più attività fisica perché devo studiare. Ma per quanto studi non riesco ad ottenere i risultati che vorrei.
Vorrei solo distendermi da qualche parte e lasciarmi morire.

Menia

mercoledì 23 ottobre 2013

Uffa

Oggi volevo tenermi bassa con le calorie e andare a correre.
Solo che mio papà per pranzo ha preparato le piadine... così sono già a 600 calorie ç.ç
E come se non bastasse non posso andare a correre perché devo studiare italiano, latino e fisica.
Che rabbia! L'unica consolazione è che avendo mangiato la piadina sono piena e posso sperare di non mangiare niente fino a domani, come ho fatto ieri.
Ho davvero bisogno di farcela stavolta, sono stufa di essere sempre quella grassa, non ce la faccio più...

Menia.

martedì 22 ottobre 2013

Niente scuola oggi

Stamattina mi sono alzata che mi sentivo un straccio. Fisicamente non avevo niente ma non riuscivo a tirarmi su. Mi sono guardata allo specchio e mi è venuta voglia di piangere.
Non sarei riuscita ad affrontare la scuola, i compagni, la vergogna e il senso di inadeguatezza.
Ho bruciato. Sono uscita di casa, mi sono fatta mezz'ora di camminata e sono tornata a casa quando sapevo che mio papà era ormai andato a lavoro.
So di aver sbagliato, ma proprio non ce la facevo. Mi sentivo a pezzi. Mi sono messa a letto cercando di dormire, ma niente.
Ho sfiorato un'abbuffata ma sono riuscita a fermarmi dopo un pacchetto di crackers.
Quando mio papà è tornato gli ho detto che ci hanno fatto uscire prima perché mancava un prof. Però domani mi tocca falsificare la giustificazione. Mi sento molto in colpa.
A pranzo ho mangiato un pugno di pasta con pomodoro e tonno.
Poi più niente, per ora.
Spero di controllarmi fino alle 18. Poi torna a casa mio papà e allora non avrò più problemi. Se c'è qualcuno riesco a non mangiare.

Menia.

domenica 20 ottobre 2013

Schifo

Ho fatto le bombe caloriche (alias frittelle) e ne ho mangiate tre, tra oggi e gli scorsi due giorni.
Non voglio neppure immaginare quante calorie ho ingerito, se provassi anche solo a fare un conto mi sentirei ancora più male di quanto già non stia.
In più sto malissimo. E' quel periodo del mese in cui mi viene una voglia di strapparmi le ovaie e gettarle via!
Comunque a eccezione delle frittelle, per il resto ho mangiato il meno possibile.
Sto pensando di cominciare a tenere un diario alimentare, chissà che mi dia una motivazione in più vedere i miei fallimenti scritti su carta o qui sul blog.

Menia.

venerdì 18 ottobre 2013

Ritorno

Ed eccomi di nuovo qui, a riprendere il mio vecchio stile di vita, a rincorrere di nuovo Ana.
Un po' mi spaventa ma, paradossalmente, mi mancava tutto questo e ora mi sento persino bene.
So che non durerà a lungo, però per il momento sono riuscita almeno a smettere di usare la lametta. E so anche continuerà così finché non trasgredirò al divieto di mangiare poco.
Certo oggi ho pranzato, ma non era molto quindi sono abbastanza tranquilla. Per il resto della giornata mi accompagnerà il thermos di tè.
Ieri mi ero pesata... 70kg. Per poco non mi mettevo a piangere. Stamattina ero già calata di un chilo. So che per il momento probabilmente è solo acqua e che tra qualche giorno i numeri cominceranno ad essere più difficili da smuovere, ma intanto mi fa comunque bene vedere i numeri diventare più piccoli.
Come ho già detto non ho più sentito il bisogno di tagliarmi da quando ho ripreso a controllare il cibo, anche se nei momenti di ansia o di disagio mi tormento un po' con le unghie, più che altro sulla sporgenze superiori dello sterno. Ma tanto non lasciano segni e non è niente di pericoloso.
L'unica cosa che mi preoccupa al momento è che domani devo fare le frittelle, tipo quelle dei luna park... Mi vien male se ci penso...

Menia.

mercoledì 16 ottobre 2013

Lui

Non so perché, ma mi è venuta voglia di scrivere di lui. Forse perché ora che devo lasciarmelo alle spalle, mi rendo conto che non c'è nessuno che sappia interamente la nostra storia. Non mi sono mai aperta completamente con nessuno, e neppure io ho mai riflettuto su di noi nella totalità dei fatti che abbiamo vissuto insieme.
Ci siamo conosciuti all'incirca all'età di 8 anni. Lui ha un anno in più di me. Insieme ad un'altra mia amica avevamo formato un trio. Eravamo inseparabili, sempre assieme ovunque andassimo. Già a quei tempi lui mi piaceva, nel modo in cui a una bambina può piacere un bambino. Forse persino un amore più puro e sincero di quello che si prova da grandi. Ed è stato proprio in quel periodo che ho dato il mio primo bacio. Proprio a lui, sulle labbra, un bacio innocente e perfetto. Se non ricordo male stavamo persino giocando. Ora che ci ripenso, credo proprio che non avrei potuto desiderare un primo bacio migliore.
Dopo qualche anno le nostre famiglie si sono divise, non ci vedevamo più come un tempo.
Poi sono diventata abbastanza grande da saper utilizzare internet. Così abbiamo ricominciato a parlare, e abbiamo cominciato a vederci di nascosto.
Siamo diventati più uniti con la morte di mia mamma. Nel periodo che ho passato nel mio paese, in seguito ai funerali, lui è stato l'unico con cui avevo dei contatti significativi. Ci scrivevamo lunghe mail e il suo pensiero mi teneva compagnia.
Al mio ritorno abbiamo ricominciato a vederci e sono passati tre anni turbolenti. Turbolenti perché lui mi piaceva ma non ero ricambiata. Perché lui non era chiaro a esprimere quello che provava, perché ci siamo baciati più volte e non ho mai capito perché. Allora per un periodo ci vedevamo, poi, non volendo più soffrire per lui, mi allontanavo. Lui mi lasciava in pace per un paio di settimane, poi ricominciava ad assillarmi affinché ci vedessimo, finché io non cedevo. Lo scorso Dicembre, il 12/12/12, ci siamo messi insieme. Ma è durata solo una settimana, dopodiché mi lasciata, perché si "sentiva in colpa". Avevo promesso che avremmo continuato a vederci anche se non fosse durata tra di noi, e così ho fatto.
Ma la situazione era sempre problematica. Con me che avevo cominciato ad avere i miei problemi dopo la scomparsa di mia mamma, i sensi di colpa perché mentivo a mio papà per vederlo, e la mia cotta che ormai si era trasformata in amore, era difficile reggere. Il "colpo di grazia" è stato il tentato suicidio della sua ragazza. Non la conosco ma ho avuto sincera pietà di lei, perché ne aveva passate molto peggio di me e meritava di essere felice e di avere al suo fianco il suo ragazzo. E anche se continuo a dubitare che lui la ami sul serio, gli ho ripetuto mille volte di non tradirla, cosa che non fa, e di rispettarla smettendo innanzitutto di cercare di palpare me, di chiedere a me di fare l'amore e cose simili, che forse fa solo per scherzo, ma che dovrebbe comunque risparmiarsi data la situazione della sua ragazza e, dopotutto, anche della mia. Perché, anche se so che mi vuole bene, è come se ogni volta calpestasse i miei sentimenti verso di lui. 
Alla fine, dopo tutti i miei rimproveri sull'esserle fedele, l'altroieri ho fatto la mostruosità di baciarlo. Un bacio semplice sulle labbra, che per lui non è significato niente ma che mi fatto stare malissimo. Ho fatto un torto a quella ragazza! A lei che ne ha passate tante, a lei che si merita tutto il bene del mondo! Ma che razza di mostro sono? I tagli che mi sono procurata dopo mi sono serviti a far capire a lui che la dovevamo smettere.
Così, almeno penso, è finita.

Bisogno di riprendermi.

Ho passato un periodo in cui non ero del tutto triste, eppure non riuscivo comunque ad essere felice.
Sono in sovrappeso. Durante l'estate ho ripreso i chili che ero riuscita a perdere, un po' a causa della pigrizia e della mancanza di esercizio, un po' a causa di mio papà, che quando è in ferie si da davvero da fare per farmi mangiare schifezze. Lui non sa nulla dei miei problemi. Non sono mai scesa sotto i 59 chili (e ora ne peso 70! Come ho fatto ad arrivare a questo punto?) però lui sa che voglio dimagrire.
Solo che lui vuole che io mangi le cose che mi piacciono, e da padre premuroso, mi compra cose buonissime che a me piacciono. Io cerco di resistere il più possibile ma alla fine cedo.
Nell'ultimo periodo continuavo a ripetermi: "Non ce la farai mai, Menia. Rassegnati e impara ad accettarti per quello che sei".
Ma non ce la faccio. Ho bisogno di tornare a seguire quell'obiettivo, perché è l'unica cosa che mi fa andare avanti. Prima c'era il mio migliore amico, che in parte riusciva a rendermi un po' più serena e a farmi sentire meno sola. Ma ieri ho chiuso anche con lui. Non posso continuare a vederlo di nascosto, i sensi di colpa e la sofferenza per non poterlo avere come vorrei mi hanno portato a farmi più male del solito. Il problema era convincere lui a lasciarmi andare. Dato che già sapeva dei miei problemi, è stato leggermente più semplice alzare i leggins e mostrargli quelle ferite che mi sono fatta l'altroieri dopo averlo visto. E' stato comunque estremamente difficile e doloroso mostrare i miei segni e soprattutto fargli del male. Perché molto probabilmente l'ho ferito. Ma dopotutto era questo il mio obiettivo, no? Fargli del male cosicché mi lasciasse andare. Sto diventando un mostro, ecco cosa.
Ma ho bisogno di allontanarmi da lui, da tutti; di rialzarmi e di seguire di nuovo Ana. 
Ana, che per me non è la "dea Ana" com'è per qualcuno. E' il fine a cui miro, tutto quello che mi fa sentire bene quando riesco, che mi rende infelice o disperata quando fallisco. Che nonostante tutto mi da una parvenza di vita. Perché, dopotutto, se non hai qualcosa a cui aggrapparti, non è vivere, è solo sopravvivere. E io sono qui, in un limbo tra i due.

Menia.

venerdì 11 ottobre 2013

A volte ho paura che qualcuno mi scopra

Già più di qualcuno ha visto i graffi sul mio polso ma per fortuna sono bastati dei: "Mi sono solo graffiata" per convincerli che non avevo niente.
Ringrazio che faccia freddo, così posso facilmente coprirmi. Ma è anche vero che non posso quando faccio danza o educazione fisica a scuola. Quando mi cambio ho sempre paura che qualcuno noti i taglietti sulle gambe quindi cerco di vestirmi il più in fretta possibile.
E poi a casa, quando cucino. Se mio papà li vedesse non saprei cosa rispondere.
Devo cercare di lasciarmi stare o, almeno, per adesso, di farmi male in posti meno visibili.

Così è come ho ridotto il mio polso... Non sono tagli profondi, anche se a volte fanno male.
Sono così stupida...

Menia.

giovedì 10 ottobre 2013

Sono delle giornate un po' così

La voglia, il bisogno di dimagrire si è fatto di nuovo insistente.
Non mangio più la sera, cosa che mio papà mi lascia fare dato che l'ho convinto che cenare non era dopotutto necessario. Ho persino avuto l'intuizione, che mi ha aiutato molto, di fargli come esempio che nemmeno i monaci buddisti mangiano la sera. Non so neppure come mi sia venuto in mente!
La scuola finisce alle 12.45, torno a casa per le 13 e mio papà ha già pranzato e torna a lavore per le 13.20. Così, se voglio, posso tranquillamente saltare il pranzo, come ho fatto lunedì e martedì. La cosa che mi dà realmente fastidio e mi fa sentire parecchio in colpa è il fatto di dover buttare via il cibo che avrei dovuto mangiare, o almeno una parte. Sono comunque soldi per cui mio papà ha lavorato. E a risentire di questo stato d'animo sono stati il mio polso sinistro, l'esterno della coscia sinistra e poco sopra del ginocchio destro. Davvero, non vorrei, mi odio per non essere capace di trovare una soluzione migliore. A volte quasi non mi rendo conto di ciò che faccio.
Un'ora di ciclette entrambi i giorni.
Ieri ho mangiato a pranzo. Dopo, biscotti. Quelli erano davvero troppi. E l'interno del polsino della mia felpa si macchiato di nuovo di sangue.
Il pomeriggio sono uscita con il mio migliore amico, il ragazzo che amo e che non mi ricambia... che sai dei miei problemi ma non può farci niente. A cui tento di nascondere tutto ma che in qualche modo scopre o intuisce. Ieri per abbracciarmi quando non volevo, mi ha preso per i polsi per avvicinarmi. Non sono riuscita a trattenere un'esclamazione di dolore. Non mi aveva preso forte e mi ha chiesto cos'avevo al braccio. Gli ho risposto niente ma immagino che sospetti cosa nascondo.
Ieri sono rimasta sveglia fino alle 2 di notte per studiare latino perchè mi volevo offrire per l'interrogazione. Ogni volta che mi sforzo, che cerco di ottenere un buon risultato, finisce che è inutile. La prof non si è presentata e abbiamo fatto due ore di suplenza.
Ho appena pranzato e vorrei vomitare, ma tanto è inutile, non ci sono mai riuscita.

Menia.

lunedì 7 ottobre 2013

L'apparenza inganna

Ciao a tutti!
Oggi vorrei raccontare non qualcosa su di me ma raccontare un fatto che mi ha colpito molto. Spero, riportandolo qui, di dare uno spunto di riflessione anche a voi.

Ieri sera io e il mio gruppo di danza dovevamo presentare dei balletti ad una sagra. Erano presenti parenti e amici e tra questi un gruppo di ragazzi amici di una mia compagna di danza.
Dopo aver fatto un balletto, io e le mie amiche ci siamo cambiate e siamo andate vicino al palco in attesa del nostro prossimo turno. Gli amici della mia compagna erano lì vicino. In questo frangente arriva da noi una delle nostre due insegnanti di danza, che, in tono scherzoso, pensando di essere simpatica e basandosi esclusivamente sul modo di vestire di quei ragazzi, ci chiede: "Di chi sono amici quei cannaioli ?". Al che, giustamente, la mia amica si è arrabbiata tantissimo e stava per uscire, ma a causa della pioggia è dovuta tornare dentro dove, adirata, ha raccontato la cosa ai suoi amici.
A questo punto sono stata lieta di vedere quanto sono stati calmi e beneducati quei ragazzi perché, nonostante alcuni di loro fossero stati colpiti profondamente da quello che aveva detto la mia insegnante, non hanno creato alcuno scompiglio e hanno deciso di riderci su finché non è finito lo spettacolo.
Dopo, con assoluta calma e rispetto, alcuni di loro sono andati a parlare con la mia insegnante e farle capire che non li doveva giudicare male solo per il loro aspetto e che aveva sbagliato a definirli con quel termine.

A me è sembrato davvero un bellissimo esempio di civiltà, umanità e buon'educazione, oltre che all'ennesima conferma che le apparenze ingannano.

Oltretutto ciò che ha detto la mia insegnante ha colpito leggermente anche me. Infatti, sono assolutamente certa che se ci fosse stato il mio migliore amico a quella sagra, lei lo avrebbe giudicato allo stesso identico modo. E io ci sarei rimasta male, mi avrebbe ferito profondamente perché io so che è una bravissima persona, che si comporta da duro ma che infondo è una persona dolce, sempre disponibile per le persone a cui vuole bene.

Menia.

domenica 6 ottobre 2013

Si incomincia veramente

Penso che la prima cosa da fare sia dare una piccola presentazione di me stessa.
Non voglio cominciare con: " Ho 17 anni e sono anoressica" perché non è quello che sono.
O almeno, non è TUTTO ciò che sono. Penso, e spero, di essere qualcosa di più della ragazza anoressica.

Chiamatemi Menia. Non è il mio vero nome, ma ci sono affezionata.
Frequento il liceo scientifico e da grande vorrei diventare medico.
Mio padre mi ha inculcato sin da piccola il concetto: "Non vivere per i soldi, fa' qualcosa che ti dia da mangiare ma che aiuti anche gli altri".
Così il mio sogno è sempre stato quello di fare medicina e dare in questo modo un contributo alla società.

Le mie passioni sono la danza, il canto e scrivere. A volte credo di essere strana. Ho scelto di fare un percorso scientifico, che mi piace e mi soddisfa, eppure le mie passioni sono tutt'altro che scientifiche.
In prima media ho cominciato a scrivere un libro, un romanzo fantasy, ma man mano che crescevo, rileggevo le pagine che avevo scritto fino a quel momento e ogni volta mi sembravano banali e scritte male. Così, cancellando, modificando e correggendo, sono arrivata in quarta superiore che il libro non è nemmeno a metà. A quei tempi cercavo dei nomi simili per le tre protagoniste (idea che poi ho scartato perché troppo ridicola) e un'amica mi aveva suggerito: Menia, Lenia e Renia. Uso tutt'ora questi nomi, quando finirò il libro li modificherò. Il personaggio di Menia ricalca un po' il mio carattere: timida, riservata ma senza i miei problemi; ed è anche asiatica, come me. Così mi sono affezionata al nome.

Per quanto riguarda danza, seguo un corso in un circolo, non a livello di scuola, cosa per cui dentro di me in realtà soffro. Ciò che mi trattiene dall'andare in una scuola di danza sono da una parte i soldi e dall'altra il disagio che mi da il mio corpo. Spero almeno per l'anno prossimo di migliorare tanto da riuscire a lasciarmi alle spalle la vergogna.

Spero di riuscire ad aggiornare questo blog abbastanza regolarmente, di riuscire magari anche ad aiutare qualcuno.

Menia.

venerdì 4 ottobre 2013

Questo blog inizia oggi.

Per puro caso, in un momento di stanchezza fisica e psicologica.
Ora non ho tempo di fermarmi per cercare di capire esattamente come funziona, per mettere a posto il blog appena creato, nè per raccontare qualcosa di me.
Per ora nessuno mi segue, se mai succederà, sarà lieta di dare il benvenuto a tutte/i.
Menia.